Scuola Materna Valvasone

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Le Origini

La Nostra Storia

LA STORIA DI IERI …

La storia dell' Asilo infantile di Valvasone inizia negli anni venti del secolo scorso. Diverse testimonianze ci dicono dei tentativi di organizzare un'attività di assistenza dei bambini, prima presso la casa di proprietà dell'Ente Comunale di Assistenza in via S. Pietro, poi presso la famiglia della signora Zaira Pinni in Sasso in piazza Libertà, poi ancora in alcuni locali di proprietà Tosolini in via Trento e infine presso la Scuola elementare. Queste poche notizie potremmo chiamarle la "preistoria" dell'Asilo.

Il primo passo ufficiale per la costruzione del fabbricato, ove attualmente è insediata la Scuola Materna "Giovanni XXIII", fu la delibera n. 89 del 1 aprile 1946, con cui la Giunta Municipale costituiva il Comitato Promotore pro-erigendo Asilo.

Detto Comitato era composto dai Sigg. Tam dott. Altorige, Martinuzzi Jolanda in Dulio, Basso Stefano, Cicuto Giovanni, Pellegrin Ermina in Nosella, Mascherin Enzo e don Alessandro Sandrin, cappellano della Parrocchia retta dall'Aricprete don Giovanni Ciriani.

Da quel momento ci fu un crescente interesse da parte di tutta la popolazione per la realizzazione del nuovo Asilo, con molteplici iniziative per reperire i fondi necessari (gare sportive, festeggiamenti di S.Pietro, pesca di beneficenza, lotterie, offerte e contributi da parte di privati ed Enti).

Il 15 maggio 1948 il dott. Altorige Tam, con regolare
atto notarile, donò il terreno al costituendo Ente morale "Asilo Infantile di Valvasone".

Nel 1949 fu dato incarico di redigere un progetto di massima per la nuova costruzione. Il 10.8.1949 l'impresa Nicoletti Antonio iniziò i
lavori del 1° lotto. L'anno successivo iniziarono i lavori per l'esecuzione del 2° lotto.

Nel 1951 arrivò a Valvasone il nuovo cappellano:
Don Nicolò Basilisco che con molto entusiasmo, passione e competenza si fece animatore della comunità per dare impulso all'opera che stava sorgendo. Si riuscì così a completare il piano terra nell'autunno del 1951 ed il 4 novembre, alla presenza delle autorità politiche, il Vescovo Mons. De Zanche benedì solennemente l'edificio.

Diverse furono le iniziative che in quel periodo nacquero per raccogliere fondi a favore dell'Asilo: le sottoscrizioni a memoria dei defunti, la raccolta delle uova, le offerte degli emigranti ecc.

L'Asilo di Valvasone riuscì così ad operare nel 1952. Il primo anno furono accolti 78 bambini con una maestra, due educatrici ed una bidella.

Nel mese di ottobre del 1952 arrivarono a Valvasone
le suore "Canossiane" che assunsero la direzione e l'insegnamento del nostro Asilo. La presenza delle suore, la loro preparazione specifica, ma soprattutto la loro disponibilità ed iniziativa dettero impulso all'Asilo, che divenne punto di riferimento per molteplici attività pastorali.
Le suore rimasero a Valvasone per circa 40 anni e diedero vita anche a diverse attività ricreative, tra le quali ricordiamo: "il gruppo del patinaggio artistico","il carnevale delle donne e dei bambini", "la giornata per gli anziani".....

Don Ferruccio Sutto, arciprete di Valvasone dall'ottobre del 1959 al maggio 1990, continuò l'opera dei suoi predecessori sostenendo e incoraggiando il gruppo degli amministratori.

A seguito del referendum dei capifamiglia svoltosi il 26 novembre 1967, l'Asilo divenne parrocchiale. Fu rinnovato il Consiglio di Amministrazione e riconfermato come presidente il cav. Olimpio Maniago, che guidò con diligenza l'istituzione fino al gennaio 1991.
L' atto di donazione alla parrocchia porta la data del 3 giugno 1968. Il 20 luglio 1970 l'Asilo assunse la nuova denominazione:
"Scuola Materna Giovanni XXIII" e il 14 febbraio 1972 il Vescovo mons. Abramo Freschi ne approvò lo Statuto.

E' verso la fine degli anni '60 che gli amministratori della scuola iniziarono a rendere più sicuri ed accoglienti i locali, adeguandoli alle normative statali ed acquistando macchinari, attrezzature ed arredi.

Seguirono negli anni '70, anche grazie ad un provvidenziale lascito, l'ammodernamento della cucina, la costruzione dell'impianto di riscaldamento e l'ampliamento dei locali, compreso l'adeguamento dei serivizi igenico-sanitari. Altri grossi lavori furono eseguiti per riparare i danni causati dal terremoto del 1976.

Negli anni '80 venne sistemato il parco, costruita la recinzione e la pista di pattinaggio. Furono eseguiti i lavori richiesti dalle disposizioni di legge in materia di prevenzione incendi, infortuni, sanitarie e di distribuzione degli alimenti.

Nel 1990 furono realizzati altri lavori alla nostra Scuola materna: l'impermeabilizzazione delle terrazze, la sostituzione dei serramenti in legno, al piano terra, con nuovi in alluminio e la ristrutturazione dell'impianto di riscaldamento.






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… CONTINUA CON LA STORIA DI OGGI

Ci siamo lasciati 20 anni fa, quando, in una domenica di giugno 1992 abbiamo festeggiato il 40° anno di vita del nostro Asilo.
Tutta la comunità è in festa: la Messa nel Duomo affollato come nelle grandi circostanze e, all'uscita, il corteo accompagnato dalla Banda, fino alla Scuola Materna, dove, dopo i discorsi di rito, gli Alpini hanno preparato il pranzo per tutti. All'interno della scuola è stata allestita una mostra fotografica. Due sere prima, in sala Roma, era stata presentata una breve pubblicazione a ricordo de
"I primi 40 anni del Nostro Asilo".

Nonostante le scarse possibilità economiche, il ventennio 1992 - 2012 ha segnato per la nostra Scuola una svolta importante. Grazie ai contributi della Regione Friuli-Venezia Giulia e della Provincia di Pordenone è stato possibile ampliare e migliorare i locali adeguandoli alle esigenze d'oggi e alle normative di Legge e dotarli di un nuovo arredo: tavoli, sedie, armadi, lettini per il riposo. Particolare cura è stata rivolta alla cucina che, alla fine, risulta completamente rinnovata.

Cominciano, in quegli anni, i primi contatti con le altre Scuole Materne Canossiane (Arzene, Zoppola, Tricesimo, con qualche puntata anche a Padova e Treviso); le insegnanti partecipano ai convegni e aggiornamenti organizzati dalla
F.I.S.M. (Federazione Italiana Scuole Materne) di Pordenone che coordina le Scuole non-statali della provincia.
Per un reciproco sostegno e per un proficuo scambio di esperienze, non solo tra insegnanti, ma anche tra amministratori, si costituisce il coordinamento con le Scuole paritarie di Zoppola, Orcenico Superiore, Casarsa e San Giovanni di Casarsa. Con quest'ultima scuola nasce un'amicizia e una collaborazione tutta speciale: un "gemellaggio" che dura tutt'ora e che culmina ogni anno in una bella festa insieme nell'una o nell'altra delle due scuole.


L'ASILO DIVENTA "SCUOLA"

Il salto di qualità però, sta soprattutto nel fatto che in questo ventennio l'Asilo diventa a buon diritto "Scuola". Nel 1994 la nostra insegnante Roberta Jop è chiamata a far parte della Commissione per la Continuità tra la scuola materna ed elementare, costituita presso la Direzione Didattica di Casarsa. Questa nomina dimostra che alla Scuola Materna "Giovanni XXIII°" di Valvasone viene riconosciuto il suo ruolo nell'ambito delle attività educative della zona.
Con il decreto n. 488/1032 in data 28 febbraio 2001 del Ministero della Pubblica Istruzione, si riconosce la parità, ai sensi della L.10 marzo 2000, n. 62. Da quel momento l'asilo si configura a tutti gli effetti (un po' meno dal lato economico, purtroppo!), come una scuola riconosciuta dallo Stato. Ne consegue che, pur nella sua autonomia di scuola cattolica, è tenuta ad osservare con precisione tutte le disposizioni ministeriali richieste.

SCUOLA E FAMIGLIA

Nella convinzione che, soprattutto nella scuola dell'infanzia non è possibile pensare ad una proficua attività educativa senza una stretta collaborazione con la famiglia, uno dei punti di impegno è quello di favorire una fattiva intesa tra le insegnanti e i genitori. Vengono offerti servizi vari e possibilità di consulenze con persone qualificate in campo pedagogico e psicologico. (sportello genitori dell'ambito socio-assistenziale del Sanvitese); vengono organizzati, tutti gli anni, incontri su temi educativi, pedagogici e religiosi.
Rientrano in questo impegno di intesa fattiva con i genitori, anche le feste che la scuola organizza per i vari componenti della famiglia: i Nonni, i Papà, le Mamme, ……

E così la partecipazione diretta dei genitori all' attività vera e propria della scuola diventa un importante momento di coinvolgimento. Ecco perché troviamo mamma e papà che giocano assieme con i loro bimbi, che
si vestono in maschera, che recitano assieme a loro.

SCUOLA CATTOLICA APERTA A TUTTI

Il problema non si poneva sicuramente sessant'anni fa e, almeno in modo cosi palese, neppure venti anni fa perché nelle nostre zone si viveva ancora in un clima di "cristianità". Oggi le cose sono cambiate. E' sempre più frequente che chiedano l'iscrizione alla nostra scuola famiglie di diversa religione, cultura e tradizioni. E' importante precisare che una scuola è cattolica (e la nostra si qualifica tale) non solo perché si insegnano le preghiere ai bambini o si parla si fa cultura religiosa come nelle statali, ma perché nell' attività educativa si fa riferimento ai valori cristiani come componenti essenziali della personalità del bambino. L'educazione religiosa è quindi un "clima", un "sentire" che permea tutta l'attività educativa, diventando in tal modo "proposta" di vita.

A tale proposito così recita lo Statuto - Regolamento: "La Scuola si pone all'interno del sistema formativo integrato per l'infanzia con lo scopo di accogliere bambini dai tre ai sei anni per una educazione integrale della loro personalità, in una visione cristiana della vita."
E a proposito di accoglienza e di rispetto per chi professa una religione diversa così si esprime: "La Scuola è aperta a tutti, anche ai bambini di diversa nazionalità e di altro credo religioso con l'assoluto rispetto per le loro credenze, senza peraltro rinunciare ad essere fedele alla propria identità, della quale i genitori sono informati".

Scopo della nostra scuola è anche quello di creare una forte alleanza con le famiglie che vengono costantemente coinvolte nell'attività educativa e di essere saldamente ancorata al territorio per diventare occasione di incontro costruttivo tra le famiglie stesse e momento di crescita per tutta la comunità.
Così leggiamo ancora nello Statuto:"L'azione educativa viene svolta dalla Scuola in stretta collaborazione con la famiglia e con la comunità valorizzando le forme di partecipazione comunitaria, come parte ed espressione della più vasta comunità parrocchiale".
Siamo convinti che la comunità cristiana, pur con tutti i limiti delle cose umane, abbia ancora molto da offrire in campo educativo in fatto di rispetto della legalità, di onestà e di sobrietà del vivere, di disponibilità al servizio e alla solidarietà …

Restare al passo con i tempi condividendo i veri valori della vita.

La Scuola Materna "Giovanni XXIII" presente da 60 anni a Valvasone ha sempre dichiarato la sua genuina volontà di stabilire rapporti collaborativi con la comunità e continua, in una società come quella odierna caratterizzata da scenari molteplici, ad offrire preziosi momenti formativi accogliendo e non subendo opinioni, aiutando ad apprezzare quello che si ha non sentendosi condizionata da luoghi e modelli comuni.

Leggendo tra le righe il vissuto del proprio contesto sociale, la Scuola è rimasta al passo con i tempi, non agendo in modo avulso nei riguardi delle necessità della propria comunità, ma intrattenendo con essa molti rapporti, ne ha subito i condizionamenti, ma non si è assoggettata cercando sempre di costruire un' offerta educativa coerente con le attese di entrambe.

Attualmente, potrebbe sembrare un'utopia, ma la "mission" della Scuola Materna "Giovanni XXIII" vede tra i suoi obiettivi quello di costituire con il territorio in "organismo unico" ovvero fare comunità: operare ed agire in empatia per andare oltre alle esperienze, culture, attese, funzioni e compiti diversi delle persone che vi fanno parte; intraprendere e costruire relazioni fra adulti e bambini, fra insegnanti e famiglie, tra scuola e contesto sociale in un'ottica orientata al benessere comune dove tutte le parti sono connesse tra di loro.

La speranza della scuola è camminare lungo questa strada per far nascere un rapporto comunitario alimentato quotidianamente da un elemento di relazione fondamentale: la responsabilità. E' l'impegno costante a fare tante cose comunitarie sul proprio territorio, con le persone vicine, con gli strumenti che si possiedono e le funzioni che ad ognuno spettano, promuovendo un bilanciamento tra esigenze personali e l' impegno verso gli altri, ricercando il piacere di dare senza sempre chiedere in cambio qualcosa.

Tiziana Cesarin Coordinatrice Scuola Materna










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